Una cena per una storia: il galateo delle cene in famiglia
A cena in famiglia. Facile a dirsi, ma al momento di suonare il campanello per accomodarsi in casa di nuovi amici anche i più chiacchieroni sentono la trepidazione dell’incontro.
Ma come funzionano le cene in famiglia? E si va a casa di sconosciuti? Come ci si comporta nel presentarsi alle padrone di casa? Queste sono solo alcune delle domande che i nostri ospiti ci rivolgono più di frequente: ecco dunque qualche indicazione pratica per mettere tutti a proprio agio, e consentire a ciascuno di vivere al meglio l’esperienza di Un paese e cento storie.
Come funzionano le cene in famiglia? Le famiglie di una ventina di località delle Marche aprono le loro case mettendo a disposizione alcuni posti alla loro tavola; gli ospiti prenotano e si ritrovano in paese, in un luogo indicato sul programma. Importante, per chi abita in zona: si va a cena in una località diversa da quella nella quale si risiede.
L’incontro tra gli ospiti e i padroni di casa avviene la sera stessa della cena; nel punto di ritrovo di ogni paese un responsabile dell’organizzazione raduna gli ospiti di ciascuna famiglia e li presenta ai rispettivi padroni di casa. Et voilà, tutti pronti per la cena.
Sono ammessi anche i bambini? Certo. Anche i più piccoli troveranno nuovi amici della loro età nelle famiglie di Un paese e cento storie: è sufficiente segnalarci la loro presenza al momento della prenotazione.
E devo portare qualcosa? La nostra risposta è di solito “Comportati come quando vai a cena da amici”. No ai “complimenti” o ai formalismi, sì a un dono fatto con il cuore, sia esso un mazzo di fiori, una bottiglia di vino o un piccolo pensiero per la casa. Le “cene in famiglia” sono gratuite, per l’accoglienza degli ospiti le famiglie ricevono attualmente solo un rimborso simbolico. In grande semplicità offrono tempo e attenzione per il bene del loro territorio, scelta che va contraccambiata con altrettanta franchezza e gratitudine.
Insieme con le famiglie ti chiediamo solo di portarci una tua storia da condividere: due righe scritte al volo, una vecchia fotografia, una pagina del diario di guerra di tuo nonno o del libro dei conti dei tuoi avi, una lettera, il tweet che ti ha messo di buonumore o il post che ha sorpreso il tuo cuore. Una storia da raccontare, per rendere ancora più coinvolgente il nostro incontro. Se lo vorrai, la tua storia sarà pubblicata sul nostro sito e negli spazi dei progetti per il recupero della memoria a esso collegati.
Se hai altre domande scrivici all’indirizzo info@unpaesecentostorie.it: saremo lieti di raccontarti tutti i particolari sul nostro progetto!