Il monumento a Gioachino Rossini sulla copertina de "Le cento città" (1924-1929)
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Un anno con Gioachino – Piccole note rossiniane. 5, 1864

Piccole note rossiniane numero 5. E la 4? Arriverà, non temete. E’ solo che domani è il 21 agosto e: 1) volevo rispettare la sequenza degli articoli apparsi su “La Piazza” di Rimini (questo era il quinto); 2) non volevo lasciarmi sfuggire la coincidenza con l’anniversario dei festeggiamenti organizzati dalla città di Pesaro il 21 agosto 1864, in occasione del “dì onomastico” di Gioachino Rossini

Pesaro, domenica 21 agosto 1864. Festa grande oggi in città: gli organizzatori hanno fatto le cose per bene e già di prima mattina le strade sono zeppe di cittadini e forastieri accorsi a Pesaro per celebrare Gioachino Rossini nel suo dì onomastico. I festeggiamenti ufficiali cominceranno a mezzogiorno e per ingannare l’attesa molti ricorrono ai suggerimenti della Guida di Pesaro scritta per l’occasione da Giuliano Vanzolini. Attira molti curiosi il Bambin Gesù con le fattezze di Rossini fanciulletto di pochi anni posto nella chiesa di Sant’Ubaldo, a pochi passi dalla casa del maestro. Scarto singolare, se si considera che secondo la tradizione cristiana san Gioacchino, ai tempi di Rossini ricordato nella domenica all’ottava dell’Assunta (successivamente il 26 luglio insieme con Sant’Anna), della Vergine Maria fu il padre.

Alle 11 appuntamento sul ‘Trebbio’ (l’attuale piazzale Lazzarini): davanti al teatro il ministro dell’Interno Ubaldino Peruzzi passerà in rassegna il battaglione della Guardia nazionale comandato dal conte Andrea Marzetti. Subito dopo, al tocco, le celebrazioni si spostano in Prefettura, per uno dei momenti più solenni della giornata. Preceduti da una selezione di musiche rossiniane, eseguite dalla banda della stessa Guardia nazionale, si succedono i discorsi delle autorità. Tra i presenti, oltre al ministro Peruzzi e al suo collega dell’Agricoltura Giovanni Manna, figurano il prefetto di Pesaro Giulio De Rolland, il sindaco di Bologna conte Carlo Pepoli, deputati e rappresentanti di numerosi istituti musicali e giornalisti italiani e stranieri. Particolare commozione destano le parole del conte Gordiano Perticari il quale, con accento per vecchiezza tremolo e fioco non meno che sacro e venerando, presenta al sindaco Emilio Ceccarelli la medaglia coniata in onore di Rossini dalla città di Firenze, mentre il ministro Peruzzi annuncia che Sua Maestà Vittorio Emanuele ha appena concesso all’immortale maestro il Gran Cordone dei Santi Maurizio e Lazzaro. Dalla sua villa di Passy – Parigi il 27 agosto Rossini scriverà a Ceccarelli esprimendo la propria riconoscenza per le onorificenze ma soprattutto per dichiararle che ciò che più alletta l’anima mia e fa molcere il mio cuore è l’affetto che mi dimostrano i miei concittadini.

Culmine delle celebrazioni del 21 agosto 1864 fu, alle 15, l’inaugurazione del monumento offerto dal marchese Giuseppe Salamanca di Madrid e Gustavo Delahante di Parigi, collocato «sullo spianato della stazione ove era stato costruito apposito padiglione per gl’invitati ed una specie di anfiteatro pei cori e l’orchestra che formavano un complesso di 600 individui». Dopo la sinfonia della Gazza Ladra il ministro Peruzzi tirò il velo che copriva la statua ed un grand’evviva salutò Rossini. Il monumento in bronzo, opera di Carlo Marochetti, è oggi visibile nel cortile del Conservatorio “G. Rossini”.

La sera con una generale illuminazione chiuse Pesaro questa gran festa destinata a rimanere a lungo nella memoria della città grazie al dettagliatissimo resoconto contenuto nell’opuscolo Delle feste fatte in Pesaro in onore di Gioacchino Rossini nel suo dì onomastico, 21 agosto 1864 edito a Pesaro da Annesio Nobili nello stesso anno, quasi un instant book dal quale abbiamo tratto le notizie riportate in questa puntata delle “Piccole note rossiniane”.

Pochi mesi prima, a Parigi, nella cappella di famiglia della contessa Louise Pillet-Will era stata eseguita in forma privata alla presenza dei musicisti Daniel Auber e Giacomo Meyerbeer la Petite messe solennelle, uno degli ultimi capolavori del maestro, da molti considerata il suo testamento spirituale.

Il monumento a Gioachino Rossini sulla copertina de "Le cento città", Pesaro (1924-1929)
Pesaro, il monumento a Gioachino Rossini sulla copertina de “Le cento città” (1924-1929)

Ricercatrice free-lance e content editor, laureata tra parola e immagine al DAMS di Bologna, dal 1996 racconta attraverso libri (oltre venti), mostre e progetti multimediali la memoria delle comunità locali tra Marche e Romagna, con sempre più frequenti incursioni in altri territori. Per il web e la carta stampata si è occupata anche di teatro, costume e lifestyle. È nata nel 1965 a Pesaro, dove vive e lavora.

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