
Un anno con Gioachino – Piccole note rossiniane. 2, 2018-1968
Pesaro, 1968. Seconda delle “Piccole note rossiniane” (le trovate anche sull’edizione cartacea de “La Piazza”): dal Barbiere di Siviglia alle contestazioni della IV, turbolenta edizione della Mostra del Cinema
Pesaro, 1968. Nella prima tappa del nostro viaggio nel tempo sulle tracce degli anniversari rossiniani abbiamo lasciato i pesaresi di fronte all’Auditorium Pedrotti, intenti il 29 febbraio – giorno del compleanno di Rossini – a commentare la recita de La cambiale di matrimonio, coronamento di una giornata inaugurale densa di avvenimenti, non ultima la presenza in città del ministro Achille Corona e del vicesindaco di Parigi.
Il calendario delle iniziative per il 1° centenario della morte di Rossini che – come non manca orgogliosamente di notare la stampa locale – unisce Pesaro a Roma, Tokio, Londra, Firenze, prosegue in primavera con un «gemellaggio musicale» tra Pesaro e Salisburgo, promosso dal Rotary Club con il Conservatorio “G. Rossini” e il sostegno economico dell’Azienda Autonoma di Soggiorno. Il Conservatorio porta a Salisburgo la Petite Messe Solennelle di Rossini e il Coro mozartiano salisburghese contraccambia eseguendo a Pesaro La Messa dell’Incoronazione di Mozart. «Rossiniano anche il turismo», titola a metà marzo “Il Resto del Carlino”, annunciando un tour tra Finlandia e Germania delle cantanti pesaresi Elvidia Ferracuti ed Emma Raggi Valentini, sempre al seguito di una delegazione dell’Azienda di Soggiorno/Ente del Turismo.
Tra i «50 anni di fervido apostolato» del vescovo monsignor Carlo Borromeo, le elezioni di maggio e le polemiche sul restauro del Teatro Rossini, del quale si paventa addirittura la demolizione, il 1968 è anche l’anno della turbolenta IV edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema, attraversata dal vento della contestazione dei ‘cinesi’. Nella notte del 4 giugno in piazza del Popolo «volano pugni e randellate», e gli assembramenti si sciolgono solo con l’intervento delle jeep della polizia: 19 arresti, 10 fermati e decine di contusi è il bilancio di quella «lunga notte calda ». Placatisi i tumulti, imprevista conseguenza delle contestazioni sarà il risvegliarsi di una piccola ‘movida’ cittadina: in piazza «la Mostra del Cinema e più ancora gli incidenti che ne sono derivati spingono i pesaresi a varcare il muro delle 24».
L’estate rossiniana continua in agosto con le recite al Palasport di via Marsala del Mosè in Egitto (regia di Sandro Bolchi, sul podio il maestro Alfredo Gorzanelli) e del Barbiere di Siviglia diretto da Bruno Bartoletti, mentre sulla spiaggia di Levante vengono immortalati Annamaria Ferrero e Jean Sorel, «ospiti di amici pesaresi che risiedono a Parigi».
Tutta pesarese è infine l’interpretazione che il Teatro club Rigorista diretto da Nivio Sanchini offre del Barbiere di Siviglia, trasformato per l’occasione ne El barbir de Pesre: con la sua lettura di «ambiente paesano con venature di vernacolo» e la musica dei Log (chitarre, batteria, organo elettronico) lo spettacolo registra per più d’una sera il tutto esaurito.
Le celebrazioni del 1968 si concludono a Firenze il 13 novembre, giorno della scomparsa del compositore, con una messa in Santa Croce e l’esecuzione della Petite Messe Solennelle al Teatro Comunale. Pesaro è rappresentata dal sindaco Giorgio De Sabbata che nel suo discorso ribadisce la volontà cittadina «non già di fare una effimera e superflua esaltazione, quanto di riproporre l’opera di Rossini… all’attenzione della cultura nazionale e non soltanto nazionale». Cinquanta anni dopo possiamo affermare che l’obiettivo è stato centrato. Ma, come si dice, il seguito alla prossima puntata.
Cristina Ortolani
Questo articolo è apparso su “La Piazza” di maggio 2018


