Sant'Angelo in Lizzola_panorama
Blog,  Un paese e cento storie

I luoghi. Sant’Angelo in Lizzola

Nato dall’unione dei due castelli di di Monte Sant’Angelo e di Liciola (Lizzola), nel 1584 Sant’Angelo in Lizzola divenne feudo della famiglia Mamiani; ultimo conte di Sant’Angelo fu Terenzio Mamiani Della Rovere (1799-1885), filosofo, letterato e statista che ebbe un ruolo di primo piano nel Risorgimento italiano. Palazzo Mamiani domina con la massiccia torre civica la piazza del castello, mentre all’inizio della vecchia Via Borgo (Via Roma) la chiesa di Sant’Egidio ricorda l’altra grande famiglia che con le sue vicende influì profondamente sulla storia santangiolese: i Perticari. Proprio di fronte alla chiesa sorgeva la loro villa, di cui resta oggi solo qualche accenno del muro di cinta; il cenacolo di intellettuali radunati intorno a Giulio Perticari (1779-1822) e sua moglie Costanza (1792-1840), figlia del poeta Vincenzo Monti (1754-1828), registrò a Sant’Angelo la presenza di alcuni tra i più brillanti ingegni dell’epoca, tra cui, oltre allo stesso Monti, anche Gioachino Rossini e Giacomo Leopardi. Da vedere in paese anche la Collegiata di San Michele Arcangelo, costruita tra il 1689 e il 1710, e modificata nel tempo fino all’aggiunta della terza navata, nel 1932. L’interno, in stile rinascimentale, custodisce alcune pregevoli copie di dipinti secenteschi, mentre tra gli arredi sono da ricordare il coro in noce e gli armadi della sacrestia di Venanzio Guidomei di Ginestreto (1720 circa).
Dal 1° gennaio 2014 il Comune di Sant’Angelo in Lizzola si è fuso con quello di Colbordolo, nel nuovo comune di Vallefoglia.
Per approfondire la storia di questo castello così ricco di storia leggi il volume Sant’Angelo in Lizzola. Luoghi, figure, accadimenti di Cristina Ortolani.

Per saperne di più sfoglia la Piccola guida per il visitatore, in italiano e in inglese. La Piccola guida è disponibile anche in pdf, a questo link.

 

Sant'Angelo in Lizzola, Palazzo Mamiani
Sant’Angelo in Lizzola, Palazzo Mamiani

Storie di luoghi, persone, sapori: raccolte in cucina, all’osteria o per le strade di cento paesi. Storie di ieri e anche di oggi, raccontate con il cuore. Perché ciò che la memoria custodisce è eterno.

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