
#Pulizie (digitali) di primavera
Anche la nostra vita digitale ha bisogno di pulizie: come fare ordine tra foto e musica, tenendo d’occhio i documenti più importanti
L’arrivo della primavera è il momento della rinascita dall’inverno, della ripresa e del rinnovamento. Non è un caso che le pulizie di primavera siano una tradizione in quasi tutte le culture.
Anche la nostra vita digitale ha bisogno di pulizie, ogni tanto. Il crollo dei costi dei dischi negli anni ci ha portato ad avere perennemente online centinaia di Gigabyte di dati. Quando cambiamo computer, ci costa molto meno ricopiare tutto il contenuto del vecchio che non fare una cernita fra ciò che merita di essere buttato, ciò che merita di essere tenuto e ciò di cui avremo bisogno quotidianamente.
Perciò sul disco abbiamo ancora forse qualche fattura del 2005, migliaia di foto dimenticate disseminate fra varie cartelle, un decennio di documenti ormai inutili, curriculum di tre o quattro lavori fa…
Tutto questo non è privo di costi: non abbiamo più ricordi, ma una discarica indifferenziata di roba, dove saremo fortunati a trovare qualcosa se addirittura ci ricordiamo di averla. Ma si può fare ordine nel caos digitale.
Le foto? Mettiamole tutte in una sola cartella. Invece di fare decine di sottocartelle, usiamo un programma che le cataloghi e le archivi automaticamente. Così, potremo cercarle per data. Io uso Shotwell Photo Manager, ma ce ne sono moltissimi.
La musica? Quella prende spazio, ma non serve sempre. Un piccolo HD esterno da nemmeno 100 euro è il suo posto.
Poi, con la pazienza, selezioniamo le cartelle di documenti. Quello che teniamo ma non usiamo ogni giorno, zippiamolo. Il resto buttiamolo.
Come decidere cosa buttare? Io faccio così: se trovo sul disco qualcosa che non mi ricordavo nemmeno di avere, significa che non mi serve. E la butto. Le cose che riscopro con piacere, le zippo e le metto in ordine.
Sarà un caso, ma io ho un disco da 300 Giga, ci tengo tutto, e metà è libero.
Walter Vannini. Padre, informatico, consulente di data-driven business e counselor per nerd, docente di informatica, “food&wine guy” per Where Lemons Blossom. Scrive del lato oscuro della società dei dati su techeconomy.it e in podcast su RuntimeRadio.it. Combatte ideologi del coding, smartopardi e chi vuole nascondersi dietro alla tecnologia.

