Candelara, novembre 2012 - ph Lorenzo Di Loreto
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Fare memoria? Appunti per uno storytelling dei borghi

L’identità di un borgo – di un territorio – passa anche attraverso la memoria delle persone che lo hanno costruito e dei fatti, grandi e piccoli, che ne hanno connotato la storia. Custodire e raccontare le microstorie delle comunità locali è una pratica fondamentale per la rivitalizzazione dei territori ‘periferici’; ma come riutilizzare questi frammenti di memoria senza scivolare nel narcisismo dell’obbligo social?

 

Domenica 8 ottobre scorso ho preso parte alla tavola rotonda Il paese in movimento. Identità di un borgo sostenibile, organizzata da Pro Loco Candelara con il patrocinio del Quartiere 3 Colline e Castelli del Comune di Pesaro. Un invito molto gradito, che mi ha dato la possibilità di ritrovare ‘vecchi’ amici, e di raccontare ancora una volta del mio lavoro sulla memoria quotidiana, e del valore che le piccole storie hanno per i nostri borghi e castelli.

 

“Tenere vivo il passato è un obiettivo che può essere raggiunto solo mediante l’opera attiva della memoria che sceglie, rielabora e ricicla. Ricordare è interpretare il passato…”

Zygmunt Bauman

 

Qui trovate immagini e parole (molto più autorevoli delle mie) condivise in quell’occasione. Spero possano esservi utili 🙂

 

(immagine: Candelara, novembre 2012; per la bellissima foto grazie a Lorenzo Di Loreto)

Ricercatrice free-lance e content editor, laureata tra parola e immagine al DAMS di Bologna, dal 1996 racconta attraverso libri (oltre venti), mostre e progetti multimediali la memoria delle comunità locali tra Marche e Romagna, con sempre più frequenti incursioni in altri territori. Per il web e la carta stampata si è occupata anche di teatro, costume e lifestyle. È nata nel 1965 a Pesaro, dove vive e lavora.

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