
Di storie e dove incontrarle. laDirce al Salone del Libro di Torino (2018)
L’idea è che i 5,7 italiani su 100 che in Italia leggono più di 12 libri all’anno, i cosiddetti “lettori forti” (dati Istat 2017), si diano appuntamento tutti qui, muniti di una certa dose di pazienza che rende sopportabili, nel nome delle parole e delle storie, attese decisamente corpose. Ore e ore di coda: per i controlli all’ingresso, per assistere agli incontri con gli autori (non solo per Saviano o Limonov ma anche per Riccardo Falcinelli), per il firmacopie di Zerocalcare (chissà se ha un fisioterapista personale che gli sistema la mano dopo tutte quelle dediche) e persino per prendere un panino, da mangiare in piedi tra una presentazione e l’altra. E il bello è che sono file ordinate, nessuno sembra spazientirsi.
Succede a Torino, al Salone Internazionale del Libro, che quest’anno ha raggiunto i 144.386 visitatori unici al Lingotto (143.815 nel 2017), arrivando con i 26.400 del Salone Off a 170.786 visitatori in totale. Da diversi anni il Salone è per me un appuntamento fisso, e nel 2014 ho anche provato l’ebbrezza di presentare qui un mio lavoro, il numero unico In cucina con laDirce.
Torino è una delle mie città preferite, uno dei miei luoghi del cuore, e anche quest’anno io e laDirce siamo partite per una sostanziosa due giorni di libri e storie. Finalmente sono riuscita a programmare un giorno di full immersion nel Salone e vi racconto cosa ho visto, sentito, assaggiato venerdì 11 maggio scorso.
Anche quest’anno grazie di cuore agli organizzatori che hanno accreditato il Dirceblog e il Dircefoglio 🙂
Ore 10,30, Caffè letterario
Il programma è fitto, da qualche parte si deve incominciare e la cosa migliore è senz’altro sedersi per un caffè. Siamo in Italia, dopotutto. Da perfetta frequentatrice di festival mi sono fatta anche il calendario personale sull’app del Salone (piuttosto ottimista, riuscirò a seguire forse un terzo degli incontri segnati, ma anche questo fa parte del gioco).
Appuntamento dunque con Pino Corrias, scrittore e giornalista e Umberto La Rocca, giornalista, direttore del dorso torinese del “Corriere della Sera“. (N.B. Perdonate la pedanteria, si sa che al Salone del Libro si incontra gente che scrive, ma mi piace dare qualche coordinata a chi legge e il Dirceblog non è per addetti ai lavori. Quindi fino in fondo specificherò “scrittore”, “giornalista”, ecc. ecc.).
‘Pungolato’ da La Rocca Corrias presenta il suo Nostra incantevole Italia, un viaggio lungo settant’anni di storia italiana raccontata attraverso alcuni luoghi decisivi. Non ho (ancora) letto il libro ma Corrias sa il fatto suo e in più ha fatto il DAMS a Bologna, che nella maggior parte dei casi è una garanzia. (Sono di parte, lo so).
[…] Questo libro è la mappa del mio viaggio nell’incantevole Italia di ieri e di oggi. È fatto di luoghi dove il tempo si è addensato, dilatandosi in un racconto da tramandare con i testimoni di quel tempo, di quel luogo. E, insieme con loro, dirne l’intreccio che ne scaturi e le conseguenze che ancora ci riguardano. È una geografia che prova a mettere ordine nel disordine della nostra storia. […] Nostra incantevole Italia è il resoconto di un viaggio durato molti anni, alla fine del quale ho provato a rimettere ordine a storie che in tanti si sono esercitati a complicare anche quando erano semplici. Perché viviamo in uno strano paese scandito dal trasformismo delle classi dirigenti, dove tutte le verità sono sempre provvisorie. […] (Lo stralcio del volume di Corrias è tratto da Il libraio.it)
Continua…

