
Il presepe
Nel presepe della Dirce statuine ritrovate nella soffitta della nonna si affiancano a piccoli capolavori di arte sacra
Tempo di Natale, tempo di Presepe. Una singolare e popolare rievocazione della storia sacra per antonomasia – la nascita del Bambin Gesù, Salvatore della terra e dei popoli – una teofania dal fascino “discreto”, capace di incanalare nel tempo il tenero spirito devozionale che da sempre connota tale manifestazione religiosa, le cui lontane radici in realtà, rimontano a feste pagane del solstizio solare.

Particolarmente densa la simbologia cristiana all’interno di questa antica rappresentazione, densa di rimandi allusivi: dal segno divino della Cometa, astro del cielo che accompagna il cammino dei “Re Maghi” carichi di presagi e doni preziosi da Oriente, alla quieta presenza della mangiatoia, dalla cui etimologia latina il nome stesso del presepe, fino alle connotazioni zoomorfe del bue e dell’asinello, che secondo esegesi posteriori, vestono le celate spoglie dei popoli pagani che si accostano al Salvatore. Presepi fatti di personaggi dipinti o statue a grandezza naturale fino all’evoluzione nella forma delle caratteristiche statuine in epoca moderna, minuti simulacri calati in una scenica ed effimera riproposizione delle lontane terre di Palestina, attualizzabili nelle vestigia di paesi e luoghi per i quali il presepe veniva di volta in volta ideato.

A lungo considerate produzioni “minori”, queste rappresentazioni plastiche trovano un significato specifico e una loro dignità artistica, nel processo di sviluppo figurativo attraverso i secoli, quali originali testimonianze di articolate ricostruzioni dal carattere sacro. Oggetti creati da botteghe tradizionali dell’artigianato locale, che nei secoli hanno proposto modelli, variandone il linguaggio nelle differenti scuole, per giungere infine, attraverso invenzioni incredibilmente fantasiose, ad una caratteristica e famigliare rievocazione, capace di simbolizzare a pieno lo spirito del Natale.
Filippo Alessandroni è responsabile dell’Archivio Storico e del Museo Diocesano di Pesaro: lavora per il Museo dal 2007 con compiti di cura delle collezioni, eventi, mostre e in ambito catalografico. Nato a Pesaro nel 1979 si è laureato in Conservazioni dei Beni culturali e specializzato in Beni Storici e artistici all’Università di Bologna. Vive e lavora a Pesaro dove collabora con enti e istituzioni del territorio alla promozione della ricerca in ambito museale e sul patrimonio culturale ecclesiastico.

