Blog,  Il Dircefoglio

Il Bagnino romagnolo. Ritratto semiserio di un eroe tutto nostrano

Il bagnino (romagnolo). Cosa si può dire di questa figura mitologica se non che, ai nostri occhi, da sempre oscura miti marini più nobili relegando Nettuno, sirene e tritoni a ruoli marginali di semplici comparse?

 

Although our sea-side Pesaro technically lies in the Marche region, we Pesaresi consider ourselves an ideal extension of the northern Riviera Romagnola – one of Italy’s most popular Summer destination since the 60’s, known for its warm hospitality, discos and dolce vita lifestyle. Even though Pesaro beach – along with its inconsistent night life – has always been more suitable for quiet families and old people tourism, we Pesaresi share the Romagnolo beach mythological character of Il Bagnino – the irresistible heart-breaker (or Latin lover) beach attendant whom especially Scandinavian and German girls so often fell in love with in the legendary ‘60s/’70s (legendary because at that time the Riviera Romagnola was attended by VIPs as Italian comedian Totò, Gina Lollobrigida, Vittorio De Sica, and because I was born in 1970!). The Italian Bagnino doesn’t have anything to share with the Baywatch-style super-hero. No anabolic steroids to pump up his muscles (just mum’s generous portions of home-made tagliatelle), the Romagnolo beach attendant draws his appeal from his totally shame-faced attitude (although he doesn’t speak any comprehensible English, he breaks many hearts with his mash up of German, Italian, Romagnolo, French, Spanish and English) and his very Latin look (dark eyes, dark hair – mostly long and wild – generous chest hair often livened up by a necklace with a huge golden cross). His lively rascal character, combined with his intense you-ain’t-gonna-resist-me-baby look, make him a typical ‘Italian local product’ you may want to taste while on holiday, together with piadina and sangiovese wine!

Il bagnino (romagnolo). Cosa si può dire di questa figura mitologica se non che, ai nostri occhi, da sempre oscura miti marini più nobili relegando Nettuno, sirene e tritoni a ruoli marginali di semplici comparse?

Simona Ortolani

Pesaro, anni '70. I bagnini Roberto Olmeda, Gino Guidi con un amico (raccolta Gino Guidi, Pesaro)
Pesaro, anni Settanta del ‘900. I bagnini Gino Guidi (a destra) e Roberto “Roby” Olmeda (a sinistra) insieme con un amico (raccolta Gino Guidi, Pesaro)

 

La foto è tratta dal volume Tipi da spiaggia. Bagni, bagnini e bagnanti nella Pesaro del ‘900

 

P.S. Proprio nei giorni in cui il Dircefoglio n. 4 andava in stampa è uscito Bagnini e bagnanti, il film che Fabio Paleari e Luca Legnani hanno realizzato cucendo le memorie dei bagnini raccolte tra la riviera romagnola e le spiagge del Tirreno con materiali di repertorio. Attraverso le tante immagini contemporanee e d’antan a emergere è la travagliata storia dei mutamenti di costume tra donne e uomini in Italia, con un colpo di scena finale: “La donna è multitasking, è una macchina da guerra…”. In fondo in fondo dalle donne il bagnino è intimorito, spaventato. Anche i bagnini hanno un’anima. Chi l’avrebbe mai detto.

 


Simona Ortolani - Where Lemons BlossomSimona Ortolani. Laurea in Lingue e Letterature Straniere con una tesi sul Demetrius di F. Schiller e diploma in Counseling, si occupa di internazionalizzazione da oltre dieci anni. Globetrotter mancata, racconta l’Italia col cuore trotterellando per il Bel Paese insieme al suo compagno – ‘food&wine guy’ del blog – e la figlia di 9 anni. Suona il violino in un’orchestra amatoriale.

Storie di luoghi, persone, sapori: raccolte in cucina, all’osteria o per le strade di cento paesi. Storie di ieri e anche di oggi, raccontate con il cuore. Perché ciò che la memoria custodisce è eterno.

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