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Amarcord, il pranzo in famiglia

Le tavole della Dirce sono di solito meno nervose (!), ma è innegabile che in questo pranzo felliniano vi sia molta, molta verità. Negli oggetti, negli accenti (a proposito, la voce della madre, interpretata da Pupella Maggio, è di Ave Ninchi), in certi vezzi, nella caratterizzazione dei personaggi, con le loro reazioni e le fisionomie pittoresche: vi assicuro, nei paesi della memoria tra Pesaro e la Romagna famiglie, salotti e cucine così ne ho contati più d’uno. Nella mia infanzia (quella di Carosello) e in tempi relativamente recenti (diciamo negli ultimi vent’anni). Imprecazioni comprese.

Da Amarcord, di Federico Fellini, 1973

 

Ricercatrice free-lance e content editor, laureata tra parola e immagine al DAMS di Bologna, dal 1996 racconta attraverso libri (oltre venti), mostre e progetti multimediali la memoria delle comunità locali tra Marche e Romagna, con sempre più frequenti incursioni in altri territori. Per il web e la carta stampata si è occupata anche di teatro, costume e lifestyle. È nata nel 1965 a Pesaro, dove vive e lavora.

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